PROGETTO EDUCATIVO 2022-2023

Accogliere significa favorire l’ambientamento creando un rituale che permetta alla triade bambino- genitore-educatrice, di strutturare un contesto cognitivo ed emotivo capace di favorire radicalmente le fasi di avvicinamento, separazione e quindi di appartenenza. L’educatrice attraverso
l’osservazione inizia a conoscere i tempi e le modalità di separazione-riavvicinamento del bambino verso il genitore/familiare di riferimento. Ella predispone gli ambienti ed i materiali, guida i bambini alla conoscenza dei nuovi spazi interni ed esterni al Nido, aiuta ad interiorizzare i tempi e
le routine creando un clima sereno.

Per quest’anno è stato preso di riferimento l’albo illustrato “Avrò cura di te” di Maria Loretta Giraldo e Nicoletta Bertille, che narra la storia di un semino che attraverso le cure della terra, del sole, della pioggia e del cielo diventa un grande albero di mele. A prendersi cura del semino di mela caduta dall’albero sarà anche un uccellino… .

Come il piccolo semino, anche i bambini che arrivano al Nido Integrato, hanno bisogno di cura e di tempo dedicati a loro e anche alle famiglie che lasciano in questo luogo nuovo il loro “piccolo seme”. L’albo “Avrò cura di te” aiuta il genitore ad affrontare con fiducia e serenità questa nuova avventura, sapendo che il bambino sarà accolto dalle educatrici che si prenderanno cura di lui; e viceversa il bambino trascorrerà il suo tempo in un ambiente pensato per lui, dove giorno dopo giorno lo aiuterà a diventare “un grande albero”.
La valigia sarà un importante elemento per tutto l’anno educativo, diventerà l’oggetto attraverso il quale il bambino porterà, metterà e consoliderà tutte le sue esperienze ed emozioni nuove di questo anno insieme.

Le attività che vengono svolte durante la giornata sono frutto di un’attenta programmazione calibrata sui bisogni e le necessità di ogni singolo bambino. Esse si inseriscono all’interno di precise aree di sviluppo:

  • LAB. CESTINO DEI TESORI (sez. lattanti e semidivezzi) : la propensione verso gli oggetti è insita in ogni bambino; anche stando seduto il bambino può sperimentare e appagare la sua naturale curiosità. Per questo periodo di vita, in cui il bambino non riesce ancora a muoversi, ma ha la capacità di stare seduto senza sbilanciarsi, la piscopedagogista E. Goldschmied, ha ideato “il cestino dei tesori”: esperienza di scoperta che risponde al bisogno di stimoli del bambino e permette lo sviluppo dell’intelligenza attraverso i cinque sensi.

 

  • LAB. GIOCO EURISTICO (sez. semidivezzi e divezzi): l’apprendimento passa attraverso l’esplorazione individuale, la scoperta e la manipolazione in autonomia, la concentrazione e la sperimentazione non guidata, favorendo così la costruzione del pensiero logico e di quello creativo. Il gioco euristico consiste nel presentare ai bimbi una serie di oggetti di uso comune, di diversa forma, consistenza, colore, materiale, lasciando che i piccoli li esplorino senza l’intervento dell’adulto.

 

  • LAB. PRASSIE ED ONOMATOPEE (sez. divezzi): le prassie sono movimenti volontari coordinati che si sviluppano sulla base di esperienze ripetute. Si realizzano nell’esecuzione di sequenze motorie apprese. Le onomatopee sono imitazioni, attraverso il suono di una parola. È stato ampiamente dimostrato che un bambino, per acquisire una corretta produzione del linguaggio, deve raggiungere prima una padronanza prassica fonico-articolatoria che può ottenere attraverso una serie di attività-gioco molto divertenti.

 

  • PROGETTO “LEGGIAMO INSIEME”: linguaggio, memoria e comunicazione concorrono in modo determinante allo sviluppo cerebrale. Le educatrici per sviluppare il linguaggio del bambino favoriscono le occasioni per lo scambio verbale, lo aiutano ad esprimersi, ampliano le frasi, colgono il significato delle parole e stimolano attraverso domande e rievocazione di cose e persone conosciute. 

 

  • PROGETTO “UN MONDO DI EMOZIONI”: Sperimentare e vivere le emozioni è fondamentale per un corretto sviluppo affettivo, sociale, morale e per la sopravvivenza stessa del bambino. Le emozioni svolgono un’importante funzione di autoprotezione, di sviluppo del senso di sé, di formazione dell’identità. Le emozioni quindi se da un lato aiutano il bambino a conoscere se stesso, dall’altro lo aiutano a capire gli altri. Vivere un’emozione aiuta a conoscere l’emozione stessa senza temerla, e a capire in quali situazioni è socialmente adeguata e in quali non lo è.  L’ autoregolazione si sviluppa molto precocemente, nei primi due anni di vita: è pertanto importantissimo insegnare al bambino come riconoscere e come gestire le proprie emozioni, come incanalare le emozioni negative in modo positivo e costruttivo. Provare emozioni aiuta il bambino a riconoscerle, ad acquisire familiarità capendo come viverle, gestirle e modularle. Ciò che si può imparare a gestire e/o modulare sono soprattutto le conseguenze delle emozioni, ossia i comportamenti a esse associati.
  • LAB. TRAVASI E MANIPOLAZIONE: il bambino inizia a conoscere i diversi materiali forniti dalla natura o dall’uomo, ne scopre le proprietà ed il loro uso. Migliora la coordinazione oculo-manuale e la prensione delle tre dita a pinza, inoltre aumenta progressivamente la sua attenzione sulle attività proposte dall’educatrice. Le attività caratterizzanti quest’area sono: manipolative, grafico-pittoriche e musicali.

 

  • LAB. LA SABBIERA (sez. lattanti e semidivezzi): “Il sé del bambino comincia a definirsi intorno al compimento del primo anno di vita, mentre prima è riscontrabile solo nel rapporto madre-bambino” (Dora Maria Kalf). Il gioco con la sabbia ha lo scopo iniziale di fornire un’area protetta, a simboleggiare la prima fase vissuta dal neonato nella formazione del sé, cioè l’intima unione madre-bambino.

 

  • PROGETTO “PASTICCIAMENTO:SPORCHIAMOCI!”: durante la prima infanzia, i bambini hanno bisogno di esplorare. L’ansia di scoprire pervade ogni aspetto della loro vita e spesso si traduce nel manipolare materiali dell’ambiente circostante in momenti che gli adulti considerano poco opportuni o inadeguati come durante il pranzo.
    Gli educatori hanno due opzioni: dire al bambino che non si deve toccare, pulirgli le mani e considerare chiusa la questione, oppure proporre un gioco alternativo, come offrirgli alcuni materiali di natura pastosa attraverso cui possa soddisfare la curiosità del momento. In quest’ultimo modo andremo incontro alle necessità del bambino e lo aiuteremo a fare scoperte, la sua esigenza di toccare qualcosa di pastoso ed umido sarà soddisfatta e non ci sarà più bisogno di manipolare il cibo. Alcuni materiali risvegliano in loro una curiosità ed un interesse particolari.
  • PROGETTO “I CINQUE SENSI IN GIARDINO”: educando la percezione visiva e tattile in tutte le manifestazioni, plastica, musicale, dinamica…. poniamo le basi di ciò che sarà il pensiero logico e, parallelamente, si va configurando nel bambino la sensibilità per le persone, i fatti e le cose, e il gusto per la bellezza. Per uno sviluppo ottimale delle capacità percettive, il bambino necessita di un gran numero di percezioni e quindi della possibilità di esplorare un ambiente ricco di stimoli. Il bambino sarà cosciente delle percezioni che riceve quanta più esperienza andrà acquisendo e quante più stimolazioni sensoriali riceverà. Verrà quindi costruito e/o ricostruito un piccolo giardino sensoriale dove i bambini potranno giocare coordinando l’utilizzo dei loro organi di senso.

 

  • PROGETTO “LE STAGIONI IN TAVOLA”: i bambini non hanno il senso dello scorrere del tempo perché vivono nel “qui ed ora”. Per aiutarli quindi a cogliere i mutamenti che avvengono nel corso dei mesi, l’alternarsi delle stagioni, presenteremo giochi ed attività legati a frutta e verdure tipici delle quattro stagioni, facendo loro scoprire nuovi cibi e nuovi gusti.
  • LAB. GIOCO SIMBOLICO E TRAVESTIMENTI (sez. divezzi):  il gioco del “far finta di…” è caratterizzato dalla finzione e rappresenta una delle attività più importanti del bambino: opportunità di crescita autentica ed imprescindibile.

 

  • LAB. OGGI APPARECCHIO IO (sez. divezzi):  ogni piccola autonomia che un bambino riesce a conquistare nella routine quotidiana costituisce un tassello prezioso che va costruire e consolidare la fiducia in sé stesso e la sua sicurezza. La collaborazione del bambino si ottiene quando l’adulto lo coinvolge nelle varie attività, come quella della preparazione della tavola.

La Pratica Psicomotoria Aucouturier (PPA), è un’attività che si fonda sul pensiero di Bernard Aucouturier e si propone di sostenere e favorire la normale maturazione globale del bambino attraverso il movimento, il gioco, la creatività e la relazione con l’altro.
Il bambino, fin dalla nascita, utilizza principalmente il corpo per comunicare stati fisici, emotivi e cognitivi. Ecco che, ancora prima del linguaggio, il corpo e il suo agire diventano l’unico suo modo di relazionarsi con il mondo esterno e con gli altri. Grazie al corpo in movimento e il suo agire, il
bambino impara a conoscersi, a conoscere il mondo e a relazionarsi con gli altri, attraverso il piacere di agire, di creare, costruire, inventare, esplorare, sperimentare.

Inoltre sono previsti laboratori con esperti esterni:

I corsi di Musicainfasce® si basano sulla Music Learning Theory di Edwin E. Gordon e hanno come obiettivo principale quello di favorire lo sviluppo dell’attitudine musicale in ogni bambino rispettando i suoi ritmi naturali e guardandolo come persona unica e irripetibile.

La prassi educativa si realizza attraverso l’utilizzo di:

VOCE: gli insegnanti cantano con una voce non impostata ma naturale e tesa ad instaurare una relazione affettivamente significativa con il bambino attraverso un vasto repertorio di canti tonali e ritmici.

CORPO E MOVIMENTO: Gordon diceva che “il corpo sa prima che la mente comprenda”. Fluido e spontaneo, il movimento del bambino è una sorta di sesto senso attraverso il quale sperimenta la realtà circostante.

ASCOLTO: l’ascolto è attivo, reciproco e partecipato ed è la base su cui poggia l’apprendimento.

SILENZI: il silenzio è il momento in cui le informazioni ascoltate vengono rielaborate, assimilate e trovano una loro eco interiore.

Il bambino, attraverso un percorso di acculturazione, imitazione e assimilazione, svilupperà la voce cantata, l’intonazione, il senso ritmico e armonico, la sensibilità al fraseggio musicale. L’adulto musicalmente competente guida informalmente il bambino all’apprendimento della musica, attraverso l’esempio diretto, il gioco e il movimento, creando con lui un vero e proprio dialogo musicale. L’educatore presente è protagonista attivo delle lezioni, viene invitato, senza forzatura alcuna, a partecipare con piccoli accompagnamenti musicali, movimenti, giochi, contribuendo a creare un’atmosfera fatta di gioiosa partecipazione.

L’AIGAM è l’unica associazione ufficialmente riconosciuta dal Prof. Edwin E. Gordon per l’insegnamento della musica secondo la Music Learning Theory in Italia, ed è riconosciuta dal MIUR come Ente accreditato per la formazione del personale della scuola.